Il denario romano di epoca repubblicana nell'ambito della sezione dedicata alle monete internazionali - Moruzzi Numismatica Roma

Il denario, la moneta d'argento di Roma, pesava circa 4 grammi e presentava al dritto la testa di Roma con elmo alato e crestato e il segno di valore X ed al rovescio i Dioscuri, i divini gemelli venuti in soccorso di Roma durante la battaglia del lago Regillo, secondo quanto racconta la leggenda.
Il denario traeva il suo nome dall'originario valore di 10 assi, indicato dal segno di valore X (dal numerale distributivo deni che significa "per dieci"). La sua emissione è da mettersi in relazione al forte impegno economico che Roma dovette sostenere per combattere contro i Cartaginesi; non facile risulta, però, stabilire con precisione a quale momento del conflitto vada ricondotta, essendovi una certa discordanza tra i dati che ci sono tramandati dalle fonti e i dati archeologici. Di certo doveva essere già in circolazione nel 211 a.C., anno in cui i Romani si impadronirono per la seconda volta di Morgantina, una città della Sicilia, che aveva sostenuto i Cartaginesi nel corso della II guerra punica (217-202 a.C.), ribellandosi ai Romani. La moneta era conosciuta ed apprezzata non solo nella penisola italica ma anche in tutto il bacino mediterraneo. Ritrovamenti cospicui testimoniano la sua circolazione anche in aree lontane da Roma.